ABBIAMO OSPITI – LIBRI: Grafologia e tipologia mitologica

Articolo di Elena Bracci – Autore ospite de La Lampadina

Gesto grafico, mente, personalità, ed una tecnica appassionante che ne  delinea i legami…

Da persona che si è imbattuta per caso nella grafologia e ne è rimasta affascinata tanto da farne il centro della propria vita lavorativa, vi segnalo questo evento, particolarmente interessante anche per i non addetti ai lavori.
In una vecchia libreria nel cuore del centro storico, tappezzata di libri dal pavimento al
soffitto, verrà presentato il libro “La grafologia e il metodo Saint-Morand” che propone un metodo di analisi della scrittura davvero coinvolgente. Ma prima di parlarvi del libro in questione, permettetemi di dire solo due parole sulla grafologia, tecnica che consente di descrivere la personalità di un individuo a partire dall’analisi della sua scrittura. “La scrittura a mano è uno specchio dell’anima – dice lo psicoanalista Pietropolli Charmet – perché mette in relazione la parte più profonda di noi con il segno che appare sulla pagina”. E infatti il gesto grafico realizzato dalla mano, a sua volta guidata da mente e cervello, esprime la personalità di chi scrive, il suo modo di essere, agire e pensare: ma per arrivare ad interpretarlo correttamente, occorre una conoscenza approfondita della materia che si conquista con anni di studio, nonché una cultura che spazi in vari campi delle scienze umane.
Purtroppo da tv e giornali la grafologia viene spesso presentata come poco più che un gioco di società, a mezza strada tra l’oroscopo da fiera paesana e test pseudo-scientifici: “fai la lettera g o t in questo modo? Allora significa che…”tipo di scrittura
Niente di più sbagliato e fuorviante: l’interpretazione di un segno grafico dipende infatti
dall’insieme della scrittura in cui si trova. Ogni segno contiene in sé numerosi significati sia positivi che negativi e soltanto la combinazione incrociata di un certo numero di parametri permette al grafologo di poter individuare, tra i vari significati, quello giusto.
Insieme a molti altri contributi offerti da importanti teorie (per es. la Gestalt o la psicoanalisi) anche il metodo Saint-Morand – e così ritorniamo al punto da cui eravamo partiti – o tipologia mitologica, fornisce un ulteriore arricchimento a questa disciplina relativamente giovane (fine XIX secolo) e poco conosciuta. Nel libro vengono descritti otto tipi mitologici (Venere, Marte, Giove ecc.) le cui caratteristiche psicologiche nei tre campi dell’intelligenza, dell’attività e del carattere, corrispondono e sono riscontrabili in altrettanti tipi di scrittura: per darvi un’idea, una personalità dai confini imprecisi, sognatrice, passiva, sensibile all’immaginario è “simile”simboli planetari alla Luna, da sempre sinonimo di qualcosa di vago, indefinito, poetico e misterioso, e la sua scrittura sarà caratterizzata per esempio dalla presenza di molto bianco all’interno del testo, da un movimento flessibile o fluttuante, da un tratto leggero e pastoso, ecc.
L’applicazione di questo metodo, strettamente legato a un simbolismo millenario radicato
nella mitologia che rimanda ad immagini ben precise nell’immaginario umano, permette di capire la relazione che si è instaurata tra il tratto, le forme e la loro progressione nello spazio: in breve, quello che rende unica una scrittura e unica ogni persona.
Se sono riuscita a incuriosirvi in questo breve spazio in cui ho condensato una disciplina estremamente complessa, vi do appuntamento per il giorno 7 febbraio alle 20.30, presso la libreria Aseq, via dei Sediari 20, Roma.

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